La settimana scorsa c’è stato un incontro molto importante del FOMC, al termine del quale è giunta la decisione, che era stata scontata dai mercati solo negli ultimi giorni (dopo il dato di venerdì scorso sull’inflazione), di alzare i tassi di 75 punti base, il primo rialzo dal 1994.
Rialzi di questa entità non devono essere presi come un evento comune, ha dichiarato Powell.
Peraltro il mercato dei futures sta stimando, con una probabilità del 90%, un aumento ulteriore di 75 punti base anche a luglio.
I funzionari della Federal Reserve hanno aumentato drasticamente le loro previsioni sui tassi rispetto a tre mesi fa.
Il grafico qui sopra ci mostra come tutte le previsioni fatte negli scorsi appuntamenti abbiamo ogni volta subito un rialzo.
Il dot plot nel grafico ci sottolinea il fatto che il tasso di riferimento crescerà dal 3,4% entro la fine del 2022, per poi aumentare ancora nel 2023, confermandosi al 3,8% (rispetto al 2,8% previsto a marzo) e rallenterà solo nel 2024 al 3,4%.
Le proiezioni economiche della Fed valutano un tasso di disoccupazione che salirà dal 3,7% a fine 2022 fino a raggiungere il 4,1% nel 2024. Le previsioni di crescita sono state invece diminuite rispetto a quanto stimato a marzo: dal 2,8% al 1,7% nel 2022 e dal 2,2% al 1,7% nel 2023. L’inflazione si dovrebbe attestare al 5,2% entro fine anno e al 2,6% nel 2023.
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