Si prevede che mercoledì la banca centrale cinese manterrà invariati per il quinto mese consecutivo i costi dei prestiti a medio termine, secondo un sondaggio Reuters condotto tra 31 operatori e analisti.
Questa aspettativa, condivisa da 30 degli intervistati, pari a quasi il 97%, arriva nonostante l’impegno dei responsabili politici ad aumentare il sostegno alla seconda economia mondiale, colpita dai disordini della COVID-19.
Gli investitori ritengono che una stretta monetaria più aggressiva da parte della Federal Reserve statunitense potrebbe limitare il margine di manovra di Pechino, poiché l’aumento della divergenza potrebbe mettere sotto pressione la valuta cinese e aumentare i rischi di deflusso di capitali.
Trenta dei 31 intervistati non hanno previsto alcuna variazione del tasso di interesse sulle linee di credito a medio termine, quando la banca centrale dovrebbe rinnovare 200 miliardi di yuan (29,76 miliardi di dollari) di tali prestiti.
La rapida evoluzione dei mercati finanziari ha aperto la porta a un aumento dei tassi di interesse di tre quarti di punto percentuale, più ampio del previsto, in occasione della riunione politica della Fed di questa settimana.
“Il mercato sembra non aspettarsi un taglio dei tassi da parte della FML, ma piuttosto di guardare al sostegno della liquidità a lungo termine, soprattutto in considerazione delle operazioni di mercato aperto neutrali”, ha dichiarato Frances Cheung, stratega dei tassi presso la OCBC Bank.
Dei 30 intervistati che scommettevano su un tasso di MLF stabile, 19 si aspettavano che la People’s Bank of China (PBOC) iniettasse la stessa quantità di liquidità della scadenza, mentre 11 credevano che la banca centrale avrebbe aumentato la liquidità iniettando più fondi freschi.
“Data l’ingente emissione di obbligazioni speciali del governo locale, pensiamo che l’imminente operazione di MLF potrebbe essere più che sufficiente per rinnovare i prestiti della banca centrale in scadenza”, hanno dichiarato gli analisti di Citi Group in una nota.
Le province cinesi si sono affrettate a emettere circa 225 miliardi di dollari di obbligazioni a giugno, anticipando gli investimenti per rilanciare un’economia colpita dal COVID-19.
Tuttavia, l’unico intervistato in controtendenza rispetto al sondaggio ha previsto che la banca centrale avrebbe tagliato il costo del prestito di un marginale 5 punti base.
Il mese scorso la Cina ha presentato misure di sostegno all’economia e il premier Li Keqiang ha promesso di raggiungere una crescita economica positiva nel secondo trimestre, anche se molti economisti del settore privato hanno previsto una contrazione.