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Oggigiorno i finanziamenti privati che vengono erogati per la fusione nucleare sono moltissimi; in questo articolo analizziamo come l’investitore retail può seguire il trend della fusione nucleare.
La tecnologia della fusione nucleare è un tema estremamente attuale nel settore energetico. Nonostante sia il risultato di un esperimento fisico degli anni ’50, ha sempre suscitato fascino e tormentato gli scienziati. Il concetto di base è davvero semplice: da un combustibile relativamente minimo si ottiene energia quasi illimitata. Però, come spesso accade, è più facile a dirsi che a farsi.
Sebbene le macchine a fusione nucleare esistano, non ci è ancora chiaro come farle produrre più energia di quanta ne utilizzino loro stesse per funzionare.
Grazie ad una rinnovata attenzione mondiale per l’energia sostenibile, ci sono almeno 35 società di fusione nucleare in tutto il mondo che hanno ottenuto finanziamenti privati per oltre 2,3 miliardi di dollari collettivamente. Nomi noti della Big Tech come Jeff Bezos, che ha partecipato a General Fusion, e Bill Gates, che ha investito in Commonwealth Fusion Systems, hanno appoggiato queste imprese.
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Come investire nella fusione nucleare
Gran parte delle aziende che stanno investigando sulla fusione nucleare sono ottimiste sulla possibilità di realizzare reattori funzionali e produttivi entro i prossimi due anni. Tuttavia, la maggioranza pensa che non prima del 2030 si avrà la commercializzazione dell’energia da fusione nucleare.
Nessuna delle oltre 35 società è pubblica e la quotazione in borsa non è prevista prima di alcuni anni, dato che le società continuano a lavorare sul proof-of-concept. Motivo per cui, per l’investitore retail investire direttamente nella fusione nucleare non è possibile.
Abbiamo deciso comunque di mostrarvi due strade in cui ci si potrebbe interfacciare alla fusione nucleare malgrado tutte le società siano private. Investire in un settore così giovane è tanto insidioso quanto rischioso.
1. Investire nei materiali necessari al nucleare
La fusione nucleare ha bisogno di combustibile per fare il suo lavoro. In genere l’uranio o il plutonio sono i materiali che usa l’energia nucleare, i cui atomi vengono scissi per creare un’enorme quantità di energia. La fusione nucleare, dall’altra parte, utilizza combustibili più facilmente reperibili come il deuterio e il litio.
Forse non possiamo ancora investire direttamente nel settore della fusione, ma possiamo sicuramente investire in società che producono litio. Aziende come Albemarle Corporation (NYSE: ALB) e Livent (NYSE: LTHM) sono società che producono litio e che potrebbero arricchirsi facilmente se la fusione nucleare dovesse decollare nei prossimi dieci anni.
2. Investire nei costruttori di reattori
Oltre al combustibile, la fusione nucleare ha bisogno che vengano costruiti, mantenuti e riparati reattori nucleari, macchine molto costose. Società pubbliche come Babcock International (LON: BAB) e SNC-Lavalin (TSE: SNC) hanno filiali che partecipano alla creazione della tecnologia della fusione nucleare. Anche se la loro esposizione al settore è ancora relativamente limitata, potrebbe aprire la strada al coinvolgimento di produttori più grandi in futuro.
3. Investire nei colossi energivori
David Kirtley, CEO della startup Helion, ipotizza che i data center saranno tra i primi ad adottare la tecnologia del nucleare. Questo ha senso in quanto i centri dati richiedono enormi quantità di energia e sono in genere situati lontano in zone periferiche rispetto alle città (un fattore importante per la collocazione di un reattore nucleare) e dispongono già di infrastrutture pronte e realizzate al fine di accogliere nuovi generatori.
La promessa della fusione nucleare, a basso costo e ad alta potenza, potrebbe permettere ai grandi dei dati come Verizon (NYSE: VE) o Amazon (NASDAQ: AMZN) di accrescere l’efficienza dei costi e, di conseguenza, le entrate.